Sincretismo religioso, lotta per il crocifisso nei luoghi pubblici… e guerra mondiale per la supremazia economica

Crocifisso nei luoghi pubblici?… E perché non la mezzaluna, la svastica, la croce celtica ed il fulmine di Giove Pluvio?

 

Avevo già ripetutamente ed in varie occasioni esplicitato la mia opinione laica sull’esibizione di simboli religiosi nei luoghi pubblici. Soprattutto nei luoghi istituzionali.

 

La mia lunga permanenza in India, luogo di profonda spiritualità e di sincretismo religioso, mi ha insegnato che non è necessario e nemmeno utile esporre nei pubblici uffici qualsivoglia simbolo religioso. Infatti per un rispetto delle pari opportunità e comunque di tutte le minoranze religiose presenti nel sub-continente, nelle aule scolastiche o nei luoghi pubblici non vengono esposti i simboli dei credo presenti nel sub-continente, che siano essi induisti, musulmani, buddisti, jainisti, cristiani, etc. Tali simboli eventualmente sono esposti solo nelle scuole gestite da enti religiosi, magari sotto forma di statue dei fondatori. Nelle aule pubbliche non ci sono immagini, se non quelle ufficiali dei Padri della Patria, come Gandhi, o del presidente della Repubblica.

 

Non così in Italia, nelle scuole e nei tribunali, in cui sempre viene esposto il crocifisso, ignorando la regola non scritta di una pari opportunità…

 

In ambito spirituale l’idea sincretica sarebbe la più laica… e questa idea era presente anche a Roma ed in tutti i paesi del vecchio continente, almeno sino alla supremazia dei due culti monoteisti oggi dominanti (cristianesimo ed islam), essa è l’unica forma di pensiero che garantisce pari dignità ad ogni credo religioso o ateo, considerandolo parte del patrimonio morale e filosofico dell’umanità.

 

Debbo qui aggiungere che non trovai giusto che un fatto di “costume” dello Stato Italiano fosse deciso dalla Comunità Europea, e mi riferisco alla deliberazione del 3 novembre 2009 del tribunale internazionale di Strasburgo, che stabiliva la rimozione dei simboli religiosi dai luoghi pubblici, mentre ora tale decisione è stata ribaltata dalla Corte di Cassazione con sentenza del 14 marzo 2011, in cui si stabilisce che solo i crocifissi possono stare nelle aule di tribunale…

Avrei preferito che la laicità dello Stato, sancita nella Costituzione, venisse garantita dal governo della nazione in forma più sincretica e liberale…. Purtroppo la sentenza della Corte di Cassazione (forse pilotata da spinte para-cattoliche) dimostra che in Italia non siamo ancora giunti ad un vero affrancamento dalla dominanza del vaticano…

 

Vorrei qui aggiungere un’altra “ragione sporca” che secondo il mio parere impone all’Italia la sudditanza al vaticano. Tale ragione è sia politica (per la continua ingerenza delle gerarchie vaticane nelle decisioni governative dello Stato) che economica…

 

Sì avete letto bene… Nel mondo esistono due poteri economici molto forti, il primo è rappresentato dalle banche mondiali rette da finanzieri ebrei ed il secondo è la banca del vaticano, questi due poteri sono in lotta antagonista per accaparrarsi il dominio del mondo… forse stanno vincendo a livello mondiale gli ebrei… ma il vaticano controlla ancora (almeno in parte) i paesi di matrice cattolica, come appunto l’Italia, e sapete perché?

 

Tutti i politici che hanno fondi sozzi da riciclare, tutti i mafiosi e collusi, tutti i commercianti di morte, etc. hanno depositi ed investimenti nella banca del vaticano… Lo IOR papalino riesce ancora a mantenere il suo segreto bancario…. Ed è quindi l’unico potere economico competitivo contro le banche mondiali possedute dai grandi finanzieri ebrei.

 

Insomma noi siamo fra l’incudine ed il martello… e la decisione della Cassazione rientra forse in questa strategia di lotta fra grandi potentati della finanza mondiale…

 

Paolo D’Arpini

 

……..

 

Ed ora leggete l’intervento sul tema dell’amico Peter Boom

Incredibile, anche per molti veri credenti, la sentenza che la croce come unico simbolo possa rimanere esposta nelle scuole ed aule giudiziarie. In fondo non mi meraviglia più di tanto e dimostra il declino della religione cattolica che ha questo grande bisogno di esternazione come qualsiasi altro prodotto vendibile attraverso un’accanita pubblicità. Anzi, ritengo che con questa fissazione” stiano dando la zappa sui propri piedi.

 

Si è detto che l’esposizione di un unico simbolo non dovrebbe arrecare danno ad altre convinzioni, ma un simbolo è e fa sempre pubblicità e quindi influenza positivamente o negativamente noi esseri umani. Gli esperti di pubblicità dicono che quando si vede una pubblicità per la terza volta già si forma nel cervello la tendenza all’acquisto. Quando, per esempio si va in un’aula  giudiziaria dove sta appeso bene in vista sopra la testa del giudicante un crocifisso col povero Cristo condannato a morte è probabile che si pensa o  possa ritenere che il giudice lì sotto sia di parte.

 

I diritti civili forse non vengono direttamente calpestati a causa di questa  sadica esposizione, ma indirettamente ed a lunga scadenza senz’altro mettendo  inoltre in crisi la parità delle persone da giudicare che possono essere ebrei, musulmani, buddisti, laici od altro.

 

Inoltre bisogna tener conto che questo simbolo ha rappresentato nei secoli  un’enormità di azioni criminali, persecuzioni, crociate, caccia alle streghe,  torture, omicidi, emarginazioni e che tutt’oggi il cosiddetto cristianesimo  cattolico è accusato di brogli, riciclaggi (banca del Vaticano, Istituto Opere Religiose), di plurifavoreggiamento della pedofilia ed altre amenità del  genere.

 

E’ un simbolo gravemente abusato da una chiesa che avrebbe dovuto dare il buon  esempio e perciò non si capisce per quale motivo “educativo” dovrebbe venir esposto soprattutto nelle scuole che sono multinazionali, per forza anche negli  uffici pubblici che dovrebbero invece rispettare ogni diversità legale degli  abitanti.

 

E’ vero che la nostra cultura è stata influenzata dal cristianesimo, ma poggia  le sue basi culturali e di pensiero sul medio oriente più antico, sulla civiltà greca e romana, in seguito sul Rinascimento ed il Risorgimento.

Se tutti i simboli dovrebbero venir esposti nelle aule non ci sarebbe più  spazio per noi, eppure per il diritto all’uguaglianza si dovrebbero esporre  tutti o….nessuno!

 

Se continueranno testardamente a riempirci di crocifissi con attaccato quel  povero Cristo che pensò di sacrificarsi per salvare tutti noi, allora  mettessero almeno un’altra immagine accanto e cioè quella di un terribilmente  torturato corpo di Giordano Bruno dato alle fiamme in piazza Campo de’ Fiori a  Roma e … visto che sono un pansessuale ci metterei pure un bel quadruccio di  Alfredo Ormando datosi alle fiamme proprio in piazza San Pietro in protesta contro la perfida e gravissima emarginazione perpetuata dai cosiddetti preti  cristiani”.

 

Da ciò si può dedurre che quello che hanno fatto altri contro la persona di  Gesù, la chiesa cattolica l’ha fatto con coloro che la pensavano diversamente.

Peter Boom

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